Tumulati nel XIV secolo a.C. e ritrovati da Howard Carter nel 1922, gli oggetti presenti nella tomba di Tutankhamon offrono un'inestimabile visione di un sistema di credenze religiose scomparso da tempo, trasmettendoci un’immagine complessa del pericoloso viaggio che gli antichi Egizi pensavano di dover compiere per raggiungere il paradiso: un Egitto utopico a cui si poteva accedere solamente dopo il giudizio finale. Quando Sandro Vannini ha iniziato il suo lavoro in Egitto, alla fine degli anni ’90, la rivoluzione tecnologica digitale era agli albori. Le tecnologie emergenti gli hanno permesso di documentare pitture murali, tombe e manufatti con una precisione senza precedenti. Grazie a una tecnica definita multi-scatto, estremamente dispendiosa in termini di tempo e lavoro, Vannini ha realizzato delle riproduzioni fotografiche complete, in grado di rivelare i colori nei loro toni originali, e in tutta la loro bellezza. In queste immagini straordinarie scopriamo la quintessenza degli oggetti, insieme ai raffinati dettagli più nascosti. Questo volume è stato realizzato in concomitanza con una serie di mostre internazionali – in particolare quella ospitata dal California Science Center a Marzo 2018 e intitolata King Tut: Treasures of the Golden Pharaoh – per celebrare il centenario dei primi scavi effettuati da Howard Carter nella Valle dei Re. Attraverso le fotografie di Vannini, queste preziose creazioni vengono preservate nel pieno del loro splendore senza tempo. Se il repertorio fotografico copre tutti gli aspetti della cultura dell’antico Egitto, dalle offerte ai rituali in onore di Osiride e alla concezione della vita eterna, è l’inestimabile eredità di Tutankhamon a dominare queste immagini. Attraverso i testi del fotografo, le didascalie dell’egittologo Mohamed Megahed e le introduzioni di capitolo di studiosi del settore, Tutankhamon. Il viaggio nell’oltretomba, dice l’ultima parola su misteri lungamente dibattuti. Le prefazioni, colte ma accessibili, sono a cura di illustri egittologi fra cui Salima Ikram e David P. Silverman. Acute narrazioni, magnifiche immagini e un punto di vista contemporaneo fanno di questo volume un appropriato tributo all'odissea del Re Bambino, illuminando un'epoca che abbraccia un periodo inimmaginabile di 4000 anni. “Attraverso le mie foto, ho sempre coltivato l'illusione di portare via un pezzo dell'anima dell'antico Egitto, per farla viaggiare altrove e preservarla per sempre.” — Sandro Vannini Il fotografo: Sandro Vannini ha iniziato la sua carriera di fotografo nel 1982 e oggi vive e lavora tra l'Italia e l'Egitto, paese in cui svolge la sua professione dal 1997. In questo arco di tempo ha prodotto un vasto archivio dedicato alla cultura dell'antico Egitto, grazie alla possibilità di accedere a luoghi preclusi al pubblico e alla sperimentazione di tecnologie all’avanguardia che permettono l'impiego della fotografia digitale anche alle temperature estreme della Valle dei Re. Le sue immagini costituiscono uno strumento di supporto al lavoro di restauro degli oggetti del Museo egizio del Cairo. Autore di numerosi libri, dal 2016 Sandro Vannini dirige e produce programmi televisivi e documentari sul patrimonio egiziano in collaborazione con Zahi Hawass.