A guardarla una poltrona così si stenta a credere che sia stata disegnata e prodotta nel 1910.
Fu firmata da Josef Hoffmann (1870-1956) uno dei fondatori nel 1903 del Modernismo viennese con Wiener Werkstatte il cui obiettivo era quello di salvare le arti decorative dalla svalutazione estetica portata dalla produzione in serie. Era convinto, come Otto Wagner, che l'architetto dovesse essere coinvolto in tutte le fasi della progettazione, arredamento compreso.
KUBUS è una poltrona, dalla struttura a cubo, costituita da un blocco di poliuretano fissato ad un telaio di legno con una tecnica d'imbottitura realizzata a mano e che ricorda vagamente quella definita capitonné che si diffuse agli inizi dell'800 in Europa. Il rivestimento in pelle nera si presenta come una sequenza di quadrati, forma geometrica da lui preferita e ripresa più volte anche in altri suoi progetti.
E' un chiaro richiamo alle forme astratte del Cubismo, corrente artistica di cui Picasso e Braque furono gli artefici e che si diffuse in tutta Europa agli inizi del XX secolo.
Influenzò non solo l'Arte ma anche l'architettura ed il design. Gli oggetti, i complementi, i mobili che ne nacquero si distinsero per la forte connotazione geometrica e l' esaltazione delle linee pure.
Oltre alla poltrona KUBUS Hoffmann progettò anche un divano a tre posti ed entrambi furono esposti per la prima volta a Buenos Aires, nel 1910, in occasione di una mostra.
Nel 1934 gli fu dato il compito di progettare, costruire ed allestire il padiglione ai Giardini della Biennale di Venezia e all'interno del quale trovarono posto anche questi suoi splendidi pezzi. Josef Hoffmann venne poi nominato commissario generale della partecipazione austriaca alla Biennale, ruolo questo che mantenne fino alla sua morte nel 1956.
Nel 1969 la Fondazione Josef Hoffmann concesse alla Franz Wittmann Mobelwerkstatten il diritto esclusivo di rimetterli in produzione.